L’arrivo nella capitale di oltre 30 milioni di pellegrini fa salire l’allerta per un rischio epidemiologico significativo, legato alla maggiore circolazione di malattie infettive. Questa situazione rappresenta un potenziale terreno fertile per la diffusione di patogeni già conosciuti, ma anche di nuove malattie infettive che potrebbero emergere in un contesto di così vasta mobilità umana. Lo spiega Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), sottolineando come gli spostamenti di massa aumentino il rischio di trasmissione di infezioni respiratorie, gastroenteriche e altre malattie trasmesse da contatto diretto o indiretto.
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